Sport Allenarsi in un metro quadrato. L’allenamento ideomotorio.

7 Aprile 2020by Rosanna Prencipe

 

Molti sportivi mi chiedono: “cosa posso fare in questo periodo in cui ho tempo a disposizione, ma non ho lo spazio per allenarmi o praticare attività fisica?”
Io rispondo: “allenati ad allenare la mente”.
Mi spiego: la mente non distingue tra la realtà e la fervida immaginazione. Questo concetto sta alla base dell’allenamento ideomotorio o imagery.
In questo momento di pausa sportiva e motoria forzata impara allora ad allenarti con la mente. Se puoi compiere solo limitati esercizi motori, ma non puoi allenarti completamente nel tuo sport, è il momento giusto per ingaggiarti con un diversi tipo di allenamento.
L’unico strumento che ti serve è la tua mente e, in particolare, la consapevolezza e la concentrazione.
E’ una tecnica ampiamente utilizzata nello sport coaching, perché consente di migliorare nettamente la perfezione del gesto tecnico, di gestire l’ansia e gli imprevisti, di automatizzare i movimenti e le risposte, di utilizzare gli stati emotivi performanti ……
L’allenamento ideomotorio si realizza immaginando con intenzione il gesto atletico o la prestazione sportiva e pensando ad esso come se lo stessimo compiendo, ossia non solo pensando ad ogni singolo movimento e alla sequenza che ad esso porta, ma sentendo anche ciò che provo quando lo compio effettivamente, con il movimento reale del corpo.
Per sentirlo con intenzione devo ricostruire con la mente il gesto o la attività nel modo più dettagliato possibile, usando tutti i canali sensoriali: cosa vedo, cosa sento (con il naso), cosa sento (con le orecchie), cosa sento (sulla pelle). In quale stato emotivo sono quando compio il gesto al top, ossia quale è lo stato emotivo che massimizza la mia performance?
Non è sufficiente infatti rivedere mentalmente il gesto tecnico o l’attività sportiva, è necessario viverlo con la pancia e con il cuore, con lo stesso respiro.
Quindi, ricapitolando, visualizzo me stesso in associato, ovvero io protagonista del film e non spettatore esterno, mentre compio il gesto perfetto in un certo contesto, in una certa ora del giorno o della notte, con determinate persone o da solo, quando c’è una certa temperatura, una certa luce, un certo sottofondo ed io sono in un preciso stato emotivo performante.
Al fine di eseguire correttamente tale tipo di allenamento, se non sono già campione in quello sport e quindi se non posso richiamare alla mente la corretta performance, è molto utile studiare il gesto atletico o la performance di chi per me è un esempio da seguire in quello specifico sport (tecnicamente si chiama modellamento).
Lo ripeto tutti i giorni, più volte al giorno.
E’ dimostrato che questa attivazione mentale determina una risposta fisica: la mia mente crede davvero che io mi stia allenando nella mia miglior performance in un contesto fisico reale.
Ciò consente: di interiorizzare il miglior gesto, di allenare mente e muscoli, di automatizzare le risposte.
Chi è già a buon livello di allenamento ideomotorio, può usare questa tecnica anche per introdurre delle varianti, delle incognite: cosa può accadere di diverso nella prossima gara? Individuata l’incognita, trovo la soluzione nell’ambiente protetto di casa, fino a quando mi verrà automatico gestire l’imprevisto.

Quindi ora non ci sono più scuse: la limitazione spaziale ti consentirà di cimentarti nell’espansione mentale.

Una tecnica alla quale non potrai più rinunciare neanche quando riprenderai gli allenamenti fisici!