In un pigro pomeriggio di Febbraio mi rilassavo lanciando sassi nel lago e, come sempre, la natura mi dà lo spunto per riflettere.
Uno dei principi cardine della PNL è “la mappa non è il territorio”, ovvero non esiste realtà oggettiva, poiché tutto ciò che noi percepiamo come realtà è filtrato. E quali sono questi filtri? Le nostre esperienze, i nostri canali sensoriali preferenziali (privilegiamo il sistema auditivo, visivo o cinestesico?), le nostre credenze, limitanti o potenzianti, ….
La mappa, quindi, è la nostra rappresentazione del mondo, che è il territorio.
Questo concetto è molto interessante ed importante per la crescita personale, poiché ci fa comprendere due cose:
- ogni nostro interlocutore ha la sua rappresentazione della realtà, quindi è normale che se stiamo discutendo con l’altro della medesima cosa, abbiamo opinioni diverse, innanzi tutto, perché quella non sarà mai la “medesima” cosa; dobbiamo quindi dare per pacifico che la nostra è una realtà e non la realtà e che anche il nostro interlocutore legittimamente ha la sua mappa, che è frutto del suo bagaglio;
- se ci poniamo verso gli altri con la mente aperta possiamo ampliare la nostra mappa, poiché ascoltando l’altro possiamo inserire nella nostra dei pezzetti della mappa altrui. Se sappiamo come fare, quindi, l’interazione è crescita continua.
E’ come se la nostra cartina geografica, che rappresenta il territorio, contenesse solo lo stradario della strade da percorrere in auto, mentre la cartina del mio interlocutore contenesse le strade da percorre a piedi…..
Ovviamente se resto fermo alla mia mappa non ci capiremo mai, perché guardiamo strade diverse; ma quanto sarebbe bello approcciare l’altro sapendo che la sua mappa non è uguale alla mia e che se le integriamo otteniamo una mappa più ricca e dettagliata, che ci indica le strade da percorrere in auto e anche a piedi? E ciò non vuol dire perdere la propria individualità, ma arricchirsi.
Questo è uno dei molti motivi per i quali è interessante tenere sempre a mente questo principio quando parliamo con gli altri e impegnarci a contaminare le mappe. Naturalmente per far ciò è necessario ascoltare l’altro con intenzione, con reale interesse, con viva curiosità e senza preconcetti.
Proprio come i cerchi nell’acqua formati dal sasso lanciato …… ogni cerchio sta bene da solo nella sua perfezione apparente, ma quando cresce intersecando gli altri …. lì dà il meglio di sè!
E tu, cosa sei disponibile a fare per scoprire che persona diventerai imparando a capire ed integrare la mappa altrui?