Il rover Perseverance della missione NASA Mars2020 è atterrato su Marte o, come dicono i più, è ammartato.
I Rover della NASA per le spedizioni su Marte hanno sempre avuto nomi che richiamassero le qualità umane: Spirit, Opportunity e Curiosity. Forse non è una coincidenza che il rover Opportunity, ammartato nel gennaio 2004, abbia finito la sua corsa proprio mentre stava esplorando la valle della Perseveranza, dove però si è arreso alla tempesta di sabbia che, nell’estate del 2018, ha coperto Marte per mesi.
La NASA, nello scegliere questo nome, ha evidenziato che “Siamo sempre curiosi e in cerca di opportunità. Abbiamo lo spirito e l’intuizione per esplorare la Luna e Marte e andare persino oltre. Ma ci mancava la qualità più importante, la perseveranza. Siamo una specie di esploratori e incontreremo molte battute d’arresto sulla strada per Marte. Tuttavia, possiamo perseverare.”.
E la tenacia e perseveranza di certo non sono mancati nel portare avanti un progetto di questo tipo per anni: pensate a cosa vuol dire lavorare quotidianamente, sul lungo periodo, per creare un mezzo che, fin dall’inizio, si sa che:
– viaggerà per quasi sette mesi nello spazio;
– atterrerà dopo i c.d. sette minuti di terrore: un arco di tempo in cui deve agire in totale autonomia, senza possibilità di controllo dalla Terra; 420 secondi di ignoto e non-controllo in cui tutto potrebbe finire, ancora prima di iniziare!
– darà conferma dell’ammartaggio solo dopo dodici minuti dal reale evento, il tempo necessario perché il segnale giunga alla Terra.
Provate a mettervi nei panni del team che giorno e notte ha lavorato a tale progetto, superando ostacoli e battute d’arresto e senza nemmeno avere la certezza che la sua creatura sarebbe sopravvissuta al viaggio o all’atterraggio! E tutto ciò con gli occhi del mondo puntati addosso!
Pensate a quanti e tali devono essere stati la motivazione, la visione, il focus, il sacrificio, il coraggio, l’impegno nell’agire quotidiano di chi ha lavorato a questo progetto, l’operare ogni giorno avendo a mente l’obiettivo finale, lo scopo, ma senza lasciarsi fagocitare da essi, compiendo un passo alla volta e risolvendo un problema alla volta.
Per raggiungere un obiettivo di tal fatta la perseveranza deve vincere su tutto: sull’indolenza, sulla paura di tutti gli inconvenienti che potrebbero accadere, sul “tutto e subito”. Eh sì, perché troppo spesso ci arrendiamo solo perché il risultato non è immediato, senza saper invece attendere, dare tempo al tempo, lasciare che il nostro lavoro faccia piano maturare le cose. La pazienza non significa inerzia, non significa stare a guardare passivamente, significa lavorare con costanza e passione nella consapevolezza che raggiungere un risultato può richiedere del tempo e nel contempo avendo piena fiducia in quello che stiamo facendo.
Quindi cosa possiamo imparare dalla missione NASA Mars2020?
Possiamo imparare che la perseveranza è una abilità propria di chi ha successo e come ogni abilità si può apprendere ed allenare, tenendo a mente questi fondamentali passaggi:
- definire chiaramente l’obiettivo;
- comprendere quali risorse ci servono per raggiungerlo: le abbiamo già o dobbiamo procurarcele?
- definire un piano di azione che sia permeato da due fari che ci devono guidare: la passione (intesa come intenso sentimento che ci trasporta “verso” qualcosa) e l’essere confidenti nelle nostre capacità;
- iniziare ad agire (non a programmare, ma ad agire);
- essere pronti ai fallimenti e alle battute d’arresto (l’“andrà tutto bene” non funziona); essere già pronti a reagire mantenendo il focus sull’obiettivo e sulla passione che ci anima;
- essere flessibili: un ostacolo può sicuramente essere superato in modi diversi e non predeterminati;
- darsi il tempo necessario;
- gratificarsi per i micro obiettivi raggiunti.
Fai un gioco! Parti dal rover NASA che già sei (Spirit, Opportunity, Curiosity o Perseverance?) e lavora sodo da oggi stesso per diventare il rover che sarai!